
Lisa De Luca
- 7 mag 2020
- 2 min
In Principio era il Dubbio (breve riflessione filosofica)
In Principio era il Dubbio. No, in Principio era il Logos. Sì, ma il Dubbio è la struttura, la forma del Logos. Il Dubbio è come Giano, il dio bifronte. Una faccia, la più visibile, è quella del Dubbio nichilistico: il Dubbio che distrugge, che tutto divora, spacca, spazza. Probabilmente parente di un altro dio, Crono. Questo Dubbio è irrevocabile, irreversibile, implacabile: non puoi permetterti di non dubitare, di tutto, sempre, ma, alla fine, ti ritrovi in mano con niente.

Lisa De Luca
- 9 nov 2019
- 7 min
“Non entri qui chi non è geometra”
“Non entri qui chi non è geometra” Questa la scritta che campeggiava all'entrata dell'Accademia di Platone. A me è sempre parsa davvero... “fuori luogo”, dal momento che – come si sa – l'Accademia era una scuola di filosofia e, in tutta sincerità, io non ho mai visto alcun possibile collegamento tra la geometria e la filosofia. Sì, certo, Platone studiava matematica, geometria e, se è per questo, anche astronomia e molto altro ancora, ma non ho mai capito perché non avesse sc

Lisa De Luca
- 24 apr 2019
- 15 min
QUANDO “PERDERE IL NOME” SIGNIFICA “RI-TROVAR-CI”
Vorrei qui analizzare una interessante espressione utilizzata da Margherita Porete, nel suo Lo Specchio delle Anime Semplici, ovvero “perdere il nome”, per designare il culmine del cammino mistico, al fine di riflettere sulle implicazioni filosofiche ed esistenziali che riveste, nel nostro linguaggio e nella nostra vita, quella speciale parola che è il “nome”. Per riflettere su che cosa significa “perdere il nome”, però, è necessario, in via prioritaria, ragionare su cosa sia

Lisa De Luca
- 20 mar 2019
- 11 min
LA FERITA D’AMORE. Riflessioni antropologico-esistenziali
Per intendere questo discorso bisogna essersi innamorati almeno una volta o, almeno, bisogna sentire che è possibile che questo accada, “ci-accada”. Innamorati di una persona, ma anche di una idea, di un progetto, di un’arte, di una attività. Non mi riferisco all’amore “razionale”, all’amore “sensato”, non parlo del compagno/compagna che – compatibile per carattere e stile di vita – ci sta accanto, “razionalmente” e “sensatamente”. Non mi riferisco al lavoro che abbiamo scelt

Lisa De Luca
- 22 ago 2018
- 16 min
“DOV'E' IL NOȖS, LA’ E’ IL TESORO”
“Dov’è il noûs, là è il tesoro”. Questa espressione si trova ne Il Vangelo di Maria, uno dei cosiddetti “vangeli aprocrifi”, attribuito a Myriam di Magdala, ovvero La Maddalena. Il testo è stato scritto da una donna e, se non proprio scritto direttamente da una donna, sicuramente da una figura femminile ispirato. La donna in questione, peraltro, è colei che la tradizione ci presenta come “la peccatrice” per eccellenza: certamente una delle figure femminili che faceva parte de

Lisa De Luca
- 27 giu 2018
- 14 min
LA PAROLA E L’IMMAGINE: IL “CASO ILDEGARDA”
Ritengo sia interessante analizzare il rapporto che sussiste tra le parole e le immagini, ovvero tra “ciò che si dice/ode” e “ciò che si vede” o anche, si può dire, tra la nostra facoltà linguistica e la nostra facoltà visiva. Questo rapporto ha delle caratteristiche e delle peculiarità che possono essere spunto di riflessione per coloro che – per professione o per sola ricerca personale – utilizzano, pur in diversi modi, le “parole” come strumento. Per farlo, vorrei esporre

Lisa De Luca
- 22 mag 2018
- 15 min
IL POTERE DELLA PAROLA E LE “PAROLE DI POTERE”
"L'inesattezza del linguaggio non è soltanto un errore in sé stessa, ma fa del male anche alle anime." (Platone, Fedone) "L'anima, o caro, si cura con certi incantesimi, e questi incantesimi sono i discorsi belli." (Platone, Carmide) "Nel linguaggio, dunque, è il senso delle cose e del mondo. E se l'uomo, a differenza dell'animale, parla, non è perché pensa o perché la sua regione laringea è più specializzata, ma perché, a differenza dell'animale, è aperto al mondo e le cose

Lisa De Luca
- 23 apr 2018
- 12 min
LE ULTIME PAROLE DI SOCRATE:
SUGGESTIONI MISTICHE E IPOTESI ALCHEMICHE
Nel Dialogo Fedone di Platone, Socrate pronuncia una frase che ha dato adito a numerose interpretazioni nel corso della storia della filosofia. Egli, dopo essersi scoperto per l’ultima volta il volto, dice: “Critone, dobbiamo un gallo ad Asclepio.”(1) L’interpretazione tradizionale vede in queste parole un ringraziamento di Socrate al dio (il gallo era il tipico animale che veniva offerto al dio Esculapio), ma ne esistono molte altre, tra cui quella molto famosa di Nietzsche